La presenza del Giudice nel micro sistema di cui alle norme del titolo II del Codice della crisi e dell’insolvenza registra una tensione tra interessi contrapposti funzionali ad un nuovo equilibrio dell’impresa, da ricercarsi anche all’interno di procedure non necessariamente conservative in cui il rispetto del fattore tempo segna e, al contempo, delimita l’attività dell’imprenditore in crisi. Il perimetro di intervento dell’Autorità Giudiziaria individuato, nella Legge delega, nei giudici distrettuali specializzati in materia d’impresa, nel prescrivere le regole delle cautele, racchiude in sé momenti di ponderazione e di spiccata professionalità anche aziendalistica in cui il giudizio predittivo di reversibilità o meno della crisi orienterà le scelte delle diverse tecnicalità coinvolte verso esiti tipicizzati. L’Autore, si propone di analizzare un tema certamente centrale in cui la Giurisdizione è chiamata ad intervenire in un contesto non immune da incertezze quanto a soglie di accesso, entro un alveo velato caratterizzato dalla confidenzialità e dalla riservatezza.
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